Il funboard
Come in tutte le cose l'appetito vien mangiando e l'evoluzione tecnica delle attrezzature è inevitabile. Questa evoluzione dura tutt'oggi ma è limitata a miglioramenti marginali talvolta apprezzabili solo da specialisti.
C'è stata però una fase di transizione, delle tavole prima e delle vele poi, in cui la deriva è scomparsa, le tavole sono diventate corte e dotate di strap, le vele sono state dotate di trapezio e le stecche si sono allungate fino a toccare l'albero.
Grazie a tutto questo la gente ha cominciato a filare sull'acqua a gran velocità e a compiere manovre e salti mai visti prima.
Sulle spiagge italiane questa ondata di innovazione iniziò timidamente alla fine degli anni 70 protraendosi poi per buona parte degli anni 80.
Fu un'epoca pionieristica perchè si passava da attrezzature totalmente standard ad un panorama di sperimentazione totale. Insomma, la divisione era netta: il Windsurfer lo compravi tranquillamente in bottega, il Funboard no! C'era sempre l'amico o l'amico di amici che costruiva tavole. Molti surfisti di buon livello erano in grado di costruirsi la tavola da soli perchè era conveniente e tutto era ancora da sperimentare: forme, distribuzione dei volumi, posizione di strap e rotaie, materiali. Fu senz'altro l'epoca d'oro del custom amatoriale, forzatamente finita all'inizio degli anni 90 con l'avvento di tecnologie e materiali troppo costosi e difficili da manipolare in ambito non professionale.
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