Guida al Windsurf - Salire sul windsurf

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Salire sul windsurf

Finalmente in acqua! A seconda del vostro temperamento, sarete arrivati a toccare l'acqua in tempi diversi: c'è l'impaziente che la prima volta scarica l'auto direttamente in mare e monta tutto con l'acqua al ginocchio, c'è il pragmatico che monta le strap con l'avvitatore e, quando mette i piedi in mare per cimentarsi nel WS, ha già letto svariati titoli a partire dal Corso di Navigazione dei Glenans per poi concludere con la stampa rilegata di tutto questo indispensabile sito.
Ha senso parlare di come salire sulla tavola? Sì, sia che siate l'Impaziente o il Pragmatico di cui sopra: entrambi infatti sottovalutano quanto sia importante approcciare bene l'attrezzatura al fine di ridurre i danni fisici e poter così prolungare la permanenza in acqua a fare tentativi di partenza.

Come si sale

Non era difficile arrivarci ma lo dico: si sale dalla parte opposta rispetto alla vela. Nel caso l'acqua sia profonda e siate già stanchi potrete passarvi di mano in mano l'attrezzatura al fine di farla girare e potervi presentare dalla parte giusta. Eviterete di nuotare.
Il metodo di miglior salita sulla tavola è semplice: bisogna spingersi con le braccia e cercare di salire subito con la pianta del piede. Se avete una muta intera il gesto sarà molto difficile pertanto potrete aiutarvi appoggiando prima il ginocchio il quale comunque sarà protetto dal neoprene e non si abraderà.
Appena saliti cercate di non rotolare sulla vela ma rimanete inizialmente un po' sbilanciati sul bordo dal quale siete appena saliti: a causa del vincolo dell'albero, la tavola non può ribaltarsi indietro e per trovare la giusta posizione vi conviene sfruttare questa stabilità. Ricordate però che prima di iniziare a recuperare, i piedi vanno posizionati come da manuale ovvero in modo tale che la pressione della pianta del piede cada circa sull'asse della tavola.

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Non facciamoci del male

Due le cose da evitare: lo schiaccianoci e le abrasioni. Il primo è piuttosto pericoloso per le mani e consiste nel rimanere con la mano schiacciata fra albero e vela. Tendono a sottovlautare questa cosa soprattutto quelle persone che si sono cimentate con le vecchie tavole windsurfer nelle quali il piede d'albero entrava nella tavola a forza senza essere rigidamente bloccato a quest'ultima consentendo di farsi veramente male con questo tipo di "manovra".
Le abrasioni, oltre alle sopracitate alle ginocchia, sono davvero di ogni genere. Unico limite la fantasia. Non salite a "pelle d'orso", ad esempio. Non vi aiuterà a trovare maggiore stabilità. Non scrivo queste cose per far ridere ma perchè in anni di insegnamento ho visto davvero di tutto. Aldilà dei gusti o del fatto che certi allievi debbano anche sbattere la testa per capire le cose, vi garantisco che a pelle nuda le abrasioni sono davvero fastidiose e il bruciore con l'acqua di mare può farvi smettere prima del previsto, molto prima...

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