Guida al Windsurf - Dal racing al free

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Dal racing al free: i meravigliosi anni 90

[06/06/2008]
Nei primi anni 90 presero piede quasi all'unisono diverse innovazioni tecnologiche che ancora oggi sfruttiamo: le scasse passanti tuttle per pinne sempre più lunghe, l'arretramento dei volumi (no nose) e l'outline ovale (egg shaped), i pani di schiuma a bassissima densità (e la conseguente valvolina) e le tecnologie sottovuoto per pesi sempre più contenuti, i bordi a spigolo vivo e le carene piatte per boline mozzafiato e velocità elevate.
Stanti un telaio e delle gomme così performanti in un improbabile quanto antiecologico parallelo motociclistico, anche i motori furono potenziati: i camber, che avevano raggiunto una buona maturità, furono estesi in numero su qualunque vela slalom o race degna di tale nome.
Gli alberi con alto tenore di carbonio divennero un must have mentre nelle vele il mylar colorato e il pvc trasparente scomparivano per lasciar posto a un leggero quanto ancor fragilissimo monofilm.
Influenzati dalle memorabili sfide del racing di Coppa del Mondo fra Bringdal, Dunkerbeck e il sempiterno Naish tutti i surfisti delle nostre spiagge - pardon, tutti coloro che potevano permetterselo - corsero anche ad acquistare misure di vele oltre 7 mq fino ad allora impensabili corredandole con pinne oltre i 40 cm. In questa corsa all'oro i portafogli subirono un forte contraccolpo e - oltre al danno la beffa - ben presto molti si accorsero che strambare con un racing imbizzarrito a tutta velocità e una vela con 4 camber piena di vento non era poi così facile o almeno non quanto lo fosse invece rompere la prua, una stecca o un ferzo della vela.
Per sottolineare quanto i prezzi di tutti i componenti fossero all'epoca schizzati in alto, mi piace ricordare che nè l'inflazione nè il cosiddetto effetto euro siano applicabili - per fortuna! - al paragone con quegli anni: una vela o una tavola costa oggi quanto l'equivalente in lire di allora sebbene siano trascorsi dieci anni e quel malefico cambio di moneta nel quale molti beni di prima necessità hanno raddoppiato il proprio prezzo senza un apparente logico motivo...mi femo qui per non divagare.

Simone

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